L’agenzia delle Entrate, nella circolare n. 2 del 17 gennaio preso atto dell’orientamento ormai costante della giurisprudenza confermando la tesi secondo la quale per la determinazione del reddito dei fabbricati di interesse storico e artistico, siano essi abitativi o commerciali, anche se locati, si deve ricorrere all’applicazione della minore tra le tariffe d’estimo previste per le abitazioni della zona censuaria nella quale è situato il fabbricato. I contribuenti possono, quindi, dichiarare nel modello Unico 2006 il reddito di questi fabbricati, in tutti i casi, assumendo la tariffa catastale più favorevole; non è previsto però un codice particolare da indicare nel quadro RB.
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