La thin capitalization, termine con il quale si intende il meccanismo diffuso per contrastare la sottocapitalizzazione delle imprese, è l'unico istituto introdotto dalla riforma fiscale che ancora risulta privo di chiarimenti da parte dell'Amministrazione finanziaria. I temi su cui si avverte la maggiore necessità di una interpretazione sono sostanzialmente due: in primo luogo, per quanto riguarda i prestiti obbligazionari sottoscritti dai soci, si potrebbe considerare sempre possibile la prova dell'autonoma capacità di credito, in quanto l'emissione stessa di un prestito obbligazionario presuppone la presenza di un patrimonio netto posto a garanzia del prestito; in secondo luogo, per ciò che concerne i finanziamenti garantiti da una pluralità di soci qualificati, che assumono la veste di cofidejussori, dovrebbe essere esplicitato il criterio con cui viene "imputato" il finanziamento a ciascuno di essi (la partecipazione al capitale, ovvero eventuali altri criteri).
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