Smart&Start Italia, revisione in Gazzetta

Pubblicato il 18 ottobre 2019

E’ stato pubblicato, nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 17 ottobre 2019, il Decreto MiSE del 30 agosto 2019 che rivede la disciplina agevolativa Smart&Start Italia (dm 24 settembre 2014 e successive modificazioni e integrazioni), gestita da Invitalia.

L’agevolazione passa dal 70% all’80% delle spese ammissibili.

Un prossimo provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese, in corso di definizione, stabilirà le modalità di presentazione delle domande.

Fino alla sua emanazione resta in vigore la disciplina prevista dal DM 24 settembre 2014 e dalle relative circolari attuative.

Smart&Start Italia. Le modifiche della revisione

Il decreto ministeriale apporta modifiche e integrazioni al decreto 24 settembre 2014, recante il riordino degli interventi di sostegno alla nascita e allo sviluppo di start-up innovative in tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’articolo 29, commi 3 e 4, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (Decreto Crescita) al fine di semplificare le procedure di accesso, di concessione e di erogazione delle agevolazioni.

Incremento dell’agevolazione e restituzione in più anni

Il finanziamento agevolato, senza interessi, sarà per un importo pari all'80% delle spese ammissibili. Dunque, a copertura dell’80% delle spese, non più del 70%.

Per le start-up innovative localizzate nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia il finanziamento agevolato è restituito dall'impresa beneficiaria in misura parziale, per un ammontare pari al 70% (in luogo dell’80%) dell'importo del finanziamento agevolato concesso calcolato a valere sulle spese agevolabili.

Il decreto rivede i piani d’impresa ammessi

Sono ammissibili alle agevolazioni i piani d'impresa avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e:

a) caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, ovvero;

b) mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell'economia digitale, dell'intelligenza artificiale, della blockchain e dell'internet of things, ovvero;

c) finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.

Ai fini dell'ammissibilità alle agevolazioni, i piani d'impresa devono prevedere spese ammissibili, al netto dell'Iva, di importo non superiore a euro 1.500.000 e non inferiore a euro 100.000, inclusi gli importi di cui comma 7 del decreto in oggetto.

Sono ammissibili alle agevolazioni le spese relative:

Infine sono modificate anche alcune definizioni e le modalità di erogazione.

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