Anche nell'ambito del ricorso straordinario al Capo dello Stato trova applicazione il principio di sinteticità degli atti di cui agli articoli 3, comma 2, e 26, comma 1, del Codice del processo amministrativo.
Lo ha affermato il Consiglio di Stato con parere n. 1326 del 30 aprile 2019.
L’istituto del ricorso straordinario – si legge nel parere – “ha perduto la propria connotazione puramente amministrativa ed ha assunto la qualità di rimedio giustiziale amministrativo, con caratteristiche strutturali e funzionali in parte assimilabili a quelle tipiche del processo amministrativo”.
Così, in assenza di una specifica disciplina, spetta al Consiglio di Stato, in sede consultiva, fissare criteri e limiti dimensionali al ricorso e agli altri atti difensivi con valutazione che tenga in considerazione la controversia introdotta con ricorso straordinario e la peculiarità del rimedio straordinario stesso.
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