L’OCF ha invitato il Governo a rivedere la Manovra finanziaria 2020 riducendo il carico fiscale e le imposte sui redditi a carico dei professionisti.
Secondo l’Organismo Congressuale Forense, l’attuale sistema fiscale “ha raggiunto un insostenibile grado, di complessità e farraginosità inaccettabili, nonché un peso insostenibile per i cittadini contribuenti”.
Oltre a ciò, l’Organismo ha segnalato che, nonostante le rassicurazioni provenienti dalle forze politiche, sarebbero diverse le criticità emerse dall’esame del documento programmatico approvato dal Consiglio dei Ministri del 15 ottobre ed inviato all’Unione Europea, e dello schema di decreto fiscale.
Se queste criticità venissero confermate, si avrebbe "un ulteriore aggravio della posizione dei professionisti" e, nella specie, degli avvocati in conseguenza del moltiplicarsi delle incombenze formali (conto dedicato, pagamento per carte di debito e credito) e dell’incremento dei costi di gestione degli studi.
Ciò, “oltre all’aggravamento del regime c.d. della flat tax, gravando per di più in modo particolarmente significativo sui giovani avvocati”.
Di contro, nella Manovra non sarebbero presenti previsioni tese ad alleggerire il carico fiscale dei professionisti ed all’incentivazione all’avvio delle attività professionali.
Per questi motivi l’Organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura – si legge in un comunicato pubblicato sul proprio istituzionale OCF il 18 ottobre 2019 – ha inoltrato all’attuale Esecutivo l'invito a rivedere sia la Manovra 2020 “anche mediante l’adozione di una flat tax sulla base di minori aliquote ovvero mantenendo inalterato il vigente regime, semplificando anziché aggravando il sistema fiscale anche con riferimento agli obblighi formali”, sia il sistema di deduzione e detraibilità dei costi relativi all’esercizio della professione ed a introdurre misure virtuose quali la deducibilità dal reddito dei costi per le prestazioni legali prestate in tema di diritti di famiglia.
Nel frattempo, i lavori sulla Manovra stanno procedendo e proprio ieri, 21 ottobre, il Governo ha tenuto un ultimo vertice nel cui contesto sono emersi alcuni punti di accordo anche su possibili ritocchi.
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