Niente Facebook per chi è agli arresti domiciliari
Pubblicato il 19 ottobre 2010
La Corte di legittimità, con sentenza n. 37151 depositata lo scorso 18 ottobre 2010, ha accolto la richiesta avanzata dal procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone di sostituzione, nei confronti di due soggetti imputati in un procedimento penale, della misura degli arresti domiciliari con la custodia in carcere per avere gli stessi violato la prescrizione loro imposta di non interagire con persone diverse dai familiari conviventi, comunicando via “Facebook” con altre persone.
Per i giudici della Seconda sezione penale, il divieto di comunicare con persone diverse dai familiari conviventi va inteso nel senso che non è possibile entrare in contatto con altri soggetti nemmeno con comunicazioni vocali o scritte attraverso internet. In particolare – continua la Corte - l'uso di questo ultimo strumento non può essere vietato tout court essendo, per contro, consentita una navigazione con funzione conoscitiva o di ricerca.