Nella seduta del 18 dicembre 2017, il Consiglio dei ministri ha approvato, in secondo esame preliminare, lo schema di un decreto legislativo in materia di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, in attuazione della delega contenuta nella Legge n. 103/2017.
L’intervento si sostanzia in una revisione della disciplina delle intercettazioni, tesa, nelle intenzioni governative, ad assicurare un maggiore equilibrio nella salvaguardia degli interessi di rilievo costituzionale coinvolti.
Nel testo, sono quindi contemplate delle disposizioni che incidono sull’aspetto dell’utilizzazione, a fini cautelari, dei risultati delle intercettazioni, nonché di disciplina del procedimento di selezione delle comunicazioni intercettate, secondo una precisa scansione temporale.
Il fine – si legge nel comunicato di fine seduta del CDM – è di escludere, in tempi ragionevolmente certi e prossimi alla conclusione delle indagini, “ogni riferimento a persone solo occasionalmente coinvolte dall’attività di ascolto e di espungere il materiale documentale, ivi compreso quello registrato, non rilevante a fini di giustizia”.
Rispetto al testo precedentemente elaborato e alla luce dei pareri espressi dalle competenti Commissioni Giustizia di Camera e Senato, sono state introdotte alcune modifiche che si sostanziano:
Tra le altre misure contenute nello schema di decreto si segnala:
Si attende ora l’approvazione definitiva del testo, che, da quanto si apprende, potrebbe aversi anche nella prossima seduta del Governo.
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