Dubbi sull'emendamento per cancellare l'“azzera commissioni” delle banche
Pubblicato il 03 marzo 2012
Il legislatore sta cercando di risolvere la questione, che ha portato alle dimissioni dei vertici Abi, insorta a causa della norma del D.L. Liberalizzazioni che ha eliminato le commissioni per tutte le linee di credito concesse dalle banche.
L'intento è di ritornare al testo originario della norma il quale prevede l'annullamento delle clausole relative alle commissioni ma solo per gli istituti di credito che non hanno effettuato l'adeguamento alle norme sulla trasparenza fiscale contenute nella delibera del Cicr.
Ma il cammino per porre riparo all'emendamento che abroga tutte le commissioni non è così semplice. Infatti l'inserimento di una norma correttiva al decreto Liberalizzazioni durante l'iter alla Camera comporta che, poi, si debba passare per una nuova lettura nell'aula del Senato.
Una soluzione potrebbe essere quella di inserire l'emendamento nel decreto semplificazioni. Ma anche questa strada potrebbe non essere l'
optimum, visto che le commissioni devono licenziare il decreto sulle semplificazioni martedì per lasciare poi spazio alle liberalizzazioni.
Inoltre, non si ha notizia della presentazione di tale emendamento in sede di commissione. Il che potrebbe far pensare che non sussista, in fondo, una compatta volontà parlamentare di abolire l'emendamento incriminato.
Tra le critiche evidenziate dall'Abi sulla sostanza della misura vi è quella secondo cui avvantaggerebbe indirettamente Poste italiane, non essendo, nella norma, presente alcun riferimento ai contratti postali.