Sostegno alle Pmi. Incentivi per patrimonializzazione

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Sostegno alle Pmi. Incentivi per patrimonializzazione

Durante un evento tenutosi il 16 settembre 2020, è stato presentato un insieme di strumenti per sostenere le Pmi e rafforzare il sistema industriale e produttivo del Paese nella loro patrimonializzazione.

In attuazione del Decreto Rilancio, i Ministri Gualtieri e Patuanelli, con l’Amministratore delegato di Invitalia Arcuri, hanno dato il via al decreto contenente il programma denominato “Pari Passu”, concernente incentivi nella forma di credito d’imposta per gli aumenti di capitale effettuati dalle imprese. In aggiunta, è stato istituito il ‘Fondo Patrimonio Pmi’ per il co-investimento da parte dello Stato, con una dotazione iniziale di 4 miliardi di euro.

Ad essere interessate dalle misure sono le società di capitali o cooperative (ad esclusione di quelle che operano nei settori bancario, finanziario e assicurativo) in possesso dei seguenti requisiti:

  • sede legale in Italia;
  • ricavi compresi fra 5 e 50 milioni di euro;
  • aver subito una riduzione complessiva dei ricavi nei mesi di marzo e aprile 2020 pari ad almeno il 33% rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente e che, a causa di ciò, hanno eseguito un aumento di capitale, dopo l'entrata in vigore del decreto Rilancio, il 19 maggio 2020, ed entro il 31 dicembre 2020.

Misure per Pmi: incentivi per la patrimonializzazione

Come prevede l’articolo 26, comma 4, del Decreto Rilancio, si introduce un credito d’imposta pari al 20% a favore di persone fisiche e giuridiche che effettuano conferimenti in denaro, per un ammontare non superiore ai 2 milioni di euro, in una o più società di capitali aventi sede legale in Italia, incluse stabili organizzazioni in Italia di imprese con sede in Stati membri dell'Unione europea (UE) o in Paesi appartenenti allo Spazio economico europeo (SEE), che hanno subito, a causa dell’emergenza Covid-19, nei mesi di marzo e aprile 2020, una riduzione complessiva dei ricavi, rispetto allo stesso periodo 2019, non inferiore al 33%.

Si richiede che l’aumento di capitale sia sottoscritto e versato entro il 31 dicembre 2020 e gli investitori si impegnino a detenere la partecipazione nella società fino al 31 dicembre 2023.

La fruizione del credito avverrà nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d'imposta in cui l'investimento è effettuato e in quelle successive, fino all’esaurimento nonché, a partire dal decimo giorno successivo a quello di presentazione della dichiarazione relativa al periodo d’imposta in cui l'investimento è effettuato, anche in compensazione. L’agevolazione non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP.

E’ previsto che le istanze per il riconoscimento del credito siano presentate all’Agenzia delle Entrate.

Fondo patrimonio Pmi

Istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze un Fondo, gestito da Invitalia, finalizzato alla sottoscrizione, entro il 31 dicembre 2020, di obbligazioni o titoli di debito subordinati, emessi dalle società di capitali con ricavi fra i 10 e i 50 milioni di euro, ed un numero di dipendenti inferiore a 250, e che hanno effettuato, entro il 31 dicembre 2020, un aumento di capitale pari ad almeno 250.000 euro.

Lo Stato si impegna a sottoscrivere un debito subordinato (quasi-equity) emesso dall'impresa per un ammontare massimo pari al minore tra 3 volte l'aumento di capitale privato ed il 12,5% del fatturato 2019.

L'impresa che riceve il finanziamento deve reinvestirlo nell'azienda, destinandolo all'attività operativa: capitale circolante, costi del personale, investimenti per espansione o ammodernamento.

Caratteristiche, condizioni e modalità del finanziamento saranno oggetto di un decreto emesso da MiSE e Mef.

Allegati Anche in
  • edotto.com – Edicola del 25 agosto 2020 - PMI, operative le misure per il tax credit patrimonializzazione – Moscioni

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