Piano degli spostamenti casa-lavoro:  prima scadenza per le aziende

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Piano degli spostamenti casa-lavoro:  prima scadenza per le aziende

Primo appuntamento per il PSCL, il  piano degli spostamenti casa lavoro che le imprese (e le pubbliche amministrazioni) con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione o Provincia, ovvero in una Città metropolitana o in un Comune con più di 50.000 abitanti devono, a decorrere da quest'anno, obbligatoriamente adottare.

In fase di prima applicazione, il PSCL va adottato entro il 22 novembre (180 giorni dall'entrata in vigore - il 27 maggio 2021 - del decreto del Ministro della transizione ecologica, emanato di concerto con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del 12 maggio 2021). A regime, il Piano degli spostamenti casa-lavoro, elaborato dal mobility manager aziendale, andrà invece adottato entro il 31 dicembre di ogni anno. Per le altre imprese e pubbliche amministrazioni l'adozione del PSCL è facoltativa.

PSCL: nuovo obbligo per le aziende

Ad introdurre l'obbligo di adozione di un Piano degli spostamenti casa-lavoro del proprio personale dipendente finalizzato alla riduzione dell’uso del mezzo di trasporto privato individuale è stato l’articolo 229, comma 4, del decreto Rilancio (decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77) che prevede anche l’obbligo di nominare un mobility manager con funzioni di supporto professionale continuativo alle attività di decisione, pianificazione, programmazione, gestione e promozione di soluzioni ottimali di mobilità sostenibile.

Al decreto Rilancio è stata data attuazione con il summenzionato decreto del 12 maggio 2021, a cui hanno fatto seguito il Decreto interdirettoriale n. 209 del 4 agosto 2021 e le Linee guida per la redazione e l’implementazione dei PSCL – Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro da parte dei mobility manager, pubblicati lo scorso 4 agosto.

Adozione del PSCL

Imprese o pubbliche amministrazioni con singole unità locali con più di 100 dipendenti ubicate in un capoluogo di Regione o Provincia, in una Città metropolitana o in un Comune con più di 50.000 abitanti sono tenute all’adozione del PSCL.

Nel computo dei 100 dipendenti rientrano anche i dipendenti di altre imprese, che operano stabilmente, ovvero con presenza quotidiana continuativa, presso l'unità locale in base a contratti di appalto di servizi o con forme di distacco, comando o altro.

Come si detto, il PSCL mira alla riduzione del traffico veicolare privato. L’azienda è tenuta, preliminarmente alla sua redazione, a comunicare al proprio mobility manager l’entità delle risorse aziendali che intende destinare allo sviluppo delle iniziative di mobilità sostenibile.

L'ente o l'azienda, una volta adottato il PSCL secondo le regole che vedremo più avanti, lo trasmette entro i successivi 15 giorni al mobility manager d’area del Comune territorialmente competente, per una sua valutazione complessiva. 

Oltre al PSCL  l'ente o l'azienda devono trasmettere al mobility manager di area anche i dati relativi agli spostamenti dei dipendenti correlati dai rispettivi orari di ingresso/uscita, per una programmazione più efficace ed efficiente dei servizi pubblici di trasporto comunali e regionali.

Le eventuali integrazioni e modifiche al PSCL proposte dal mobility manager d’area devono essere tempestivamente recepite nel PSCL con la medesima procedura prevista per l'adozione.

Comunicazione del PSCL ai dipendenti

Dell'adozione del PSCL devono essere informati i dipendenti, da coinvolgere  in tutte le fasi di implementazione.

I dipendenti infatti partecipano alla fase iniziale di adozione del PSCL (rispondendo a un questionario sulle abitudini comportamentali, esigenze e propensioni) e, successivamente, attraverso il costante coinvolgimento attivo nell'implementazione del Piano nonchè in fase di monitoraggio su progressi ottenuti.

Non è definito un format di comunicazione ai dipendenti. Ogni azienda/ente è infatti libera di scegliere la modalità che ritiene più opportuna.

Struttura del PSCL

Un PSCL si compone  di una parte informativa e di analisi degli spostamenti casa lavoro ed una parte progettuale contenente le possibili misure da adottare e i benefici conseguibili.

Parte informativa e di analisi del PSCL

Nella parte informativa e di analisi si raccolgono tutte le informazioni ed i dati relativi alle esigenze di mobilità del personale, le condizioni strutturali aziendali, l’offerta di trasporto sul territorio, nonché le risorse disponibili per l’attuazione delle possibili misure utili a migliorare la mobilità del personale.
 La parte informativa e di analisi del PSCL deve contenere:

  • Analisi delle condizioni strutturali aziendali (la presenza ad esempio di eventuali dotazioni come posti auto, posti bici, spogliatoi per i ciclisti ed altre informazioni sulle risorse strumentali destinate alla mobilità del personale) e dell’offerta di trasporto;
  • Analisi degli spostamenti casa-lavoro, inquadrando il personale dipendente in relazione a residenza e tipologia di turnazione aziendale e indagando, tramite un questionario informativo da somministrare a ciascun dipendente, le abitudini e le esigenze di spostamento dei dipendenti, nonché la loro propensione al cambiamento.

Parte progettuale del PSCL

Le misure da proporre nell’ambito del PSCL sono il risultato di tutte le informazioni raccolte attraverso il questionario ai dipendenti e la loro propensione al cambiamento, l’offerta di servizi aziendali e pubblici e le risorse aziendali disponibili.

Più nel dettaglio, possono essere proposte misure atte a:

  • disincentivare l’uso individuale dell’auto privata;
  • a favorire l’uso del trasporto pubblico; 
  • a favorire la mobilità ciclabile e o la micromobilità;
  • a ridurre la domanda di mobilità attraverso per esempio la redazione di un piano per favorire lo smart working o per favorire il co-working
  • e altre diverse misure.

Infine è necessario evidenziare i vantaggi conseguibili per i dipendenti coinvolti, per l’azienda e per la collettività.

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